domenica 4 luglio 2010

Dobbiamo essere il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo

Questa frase di Gandhi mi è tornata in mente stamane, mentre una parte di me stava disegnando l’architettura di sistema per un neonato progetto e l’altra, tra i torpori del risveglio, conclamava una fetta di autoanalisi quotidiana. Come lo desideriamo vedere questo mondo? Quanto siamo disposti a plasmarlo nella nostra mente per pretendere di vederlo diverso?

È un problema non da poco, credo. Mettiamo che hai a che fare in continuazione con persone e non ti accorgi di quanto il tuo cervello stia producendo individui diversi. Li produce in un’altra dimensione spazio-temporale , li conduce parallelamente alla realtà e a un certo punto decide di operare la SINTESI, ovvero la sovrapposizione tra gli individui reali e quelli immaginari. Ed ecco che non sono più distinguibili e vi è ormai un solo individuo irreale.

È tipico degli idealisti. I loro personaggi sono così belli perché l’idealista non può sopportare l’idea che la realtà sia mediocre e le persone grottesche. Qualsiasi mondo di qualsiasi idealista è migliore di questo. Oggi per esempio ho fatto un sogno… Eravamo su una specie di palco e si parlava, seduti per terra, delle prove per uno spettacolo. C’era mio fratello e c’era una mia amica di dottorato. Lei era arrivata in ritardo e si era seduta di fianco a me, ma un po’ lontana, così che mio fratello, conoscendo il mio interesse per lei, ha scherzato dicendole “Ehi tu, tieni sempre le distanze…” Lei aveva sorriso e poi, chiamata in disparte dal regista, si era allontanata. Tornata tra noi (ero rimasto solo io e due che parlavano senza far caso al resto) mi si è seduta dietro, cingendomi con le braccia e facendo aderire la sue gambe alle mie. È una posizione che non riesco a descrivere, tale la sua grazia e naturalezza. Questo gesto, nel sogno, mi ha fatto pensare che senza dubbio mi ero innamorato. Era il classico momento in cui pensi che non può esserci nulla di così convincente per amare un’altra persona.


Quando mi sono svegliato, ho pensato a quanta ipocrisia e stupidità mi circonda, quanta mancanza di naturalezza, quanta “alienità”. Magari noi idealisti cerchiamo l’essere umano nei sogni perché le persone non ci sembrano abbastanza umane, hanno una mentalità talmente estranea dalla nostra da farci perdere la speranza di comunicare con loro.


Ma il fatto è proprio questo, tornando a Gandhi. Dobbiamo essere il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo. Dobbiamo essere capaci di gesti sinceri, che distruggano tutta questa merda. Magari distruggeranno anche noi, ma ne sarà valsa la pena.


6 commenti:

1Co ha detto...

Io ti ho preso in parola e ho cambiato il layout del blog.

Fede ha detto...

io e il Nero approviamo il cambiamento :*

Il ragazzo che viene dal futuro ha detto...

Qualcuno ha studiato HTML+CSS, di recente!
Molto bello il nuovo layout, quasi quanto il post: io sono da sempre il massimo sostenitore degli estatici momenti di delicatezza tra esseri umani.

Fede ha detto...

che onore, il RCVDF! \o/

Gabbo ha detto...

È bello essere innamorati. Sono le conseguenze che spesso portano a dolori

Fede ha detto...

Eliminato post "la soglia del rifiuto": questo, sullo stesso argomento, è molto più vero e obiettivo.