martedì 10 luglio 2007

Ogni cosa è come l'altra

-Allora cominciamo.
-Cominciamo.
Prende un rasoio, e taglia da un orecchio all’altro, passando per il lembo di pelle tra le narici ed il labbro superiore, il taglio è profondo e il sorriso si abbassa di qualche millimetro, da questa ruga artificiale esce quella che sembra un vernice rossa che dipinge per metà il viso.
Niente.
-Ma questo è un duro?
-Andiamo avanti.
Uno spillo accarezza la punta dell’indice sinistro della mano sinistra, appoggiata sul bracciolo di pelle marrone, un movimento semplice lo accompagna dentro, mentre si può vedere la forma sottile e allungata al di sotto dell’unghia, qualche goccia della stessa vernice sembra avvicinarsi. Questo si ripete con tutte le altre dita di ogni mano.
Niente.
-Ma non senti niente?
-No. Niente. Scusate, mi son dimenticato che forse sarebbe stato meglio gridare, o qualche lamento.
-Ma allora qui è tutto inutile, che facciamo, lo mandiamo via?
-No, credo di aver capito. Sarà questa la vera tortura.
-Questa quale?
Il percorso di una lacrima modifica la maschera rossa disegnata sul viso. Appoggia la testa ed espira violentemente col naso, uno spruzzo di vernice tutto attorno lascia vicino alle narici un altro disegno bianco, meno definito.

1 commento:

Fede ha detto...

Si commenta da sè e non ha certo bisogno del mio giudizio, ma dico comunque che è veramente bello..