martedì 24 giugno 2008

Canottiere


Nella compilazione di porzioni più o meno estese di codice, durante le consuete attività di computing o nel corso di altre occupazioni utili all’uomo, ci può capitare di essere distratti dalla Donna. Abbiamo notato che nel periodo estivo vi è un aumento di questo fenomeno, soprattutto a causa di un indumento femminile molto in auge, chiamato canottiera o canotta. Si tratta di una specie di maglietta, però senza maniche, spesso scollata e attillata. Può recare sopra scritte più o meno sensate, tipo “Hot Stuff” o “Do not touch softly”.

Voglio far appello alle donne che leggono questo blog, affinché diffondano la voce il più possibile: il gruppo A.nal vi chiede, per favore, di NON INDOSSARE LE CANOTTIERE. Sono inutili al benessere umano e dannose alla crescita e alla condivisione della conoscenza. Se il vostro problema è il caldo, ripiegate su T-shirt molto larghe e comode. Un’altra piccola osservazione: il reggiseno va messo SEMPRE. Non importa che abbiate strane infiammazioni ai capezzoli o che semplicemente non vogliate che si vedano le spalline: usate sempre reggiseni che non comunichino direttamente il loro contenuto.

A noi maschi, e credo di poter parlare a nome non solo degli autori di questo blog, ma di tutto il genere cui apparteniamo, il sesso non piace. Vogliamo l’amore e la pace, la bellezza dell’arte e della musica, quel ponte “sottile e saldo sulle oscure voragini della terra” che è la poesia. Il sesso lasciamolo alle bestiole, che lo fanno in una maniera così aggraziata, e al noto fotografo dei vip e pregiudicato Fabrizio Corona. Lo so, lo so, donne, che in fondo siete come noi: sotto sotto, di là da quel minaccioso volume di carne morbida, avete un anima che vuole librarsi nel vento, avete sogni di cristallo e acque limpide. Solo che non avete il coraggio di esporvi, di gridare: “No, io non sono una canottiera!” Dai, forza, gridatelo con me: NO, IO NON SONO UNA CANOTTIERA! Ancora, ancora: NO, IO NON SONO UNA CANOTTIERA! Non è liberatorio? Vi aiuteremo a uscire, se lo vorrete, da questo oscuro labirinto di paura, dai pregiudizi e dalle violenze psicologiche che vi hanno ridotto a mera offerta di prestazioni fisiche. Capiremo insieme che il corpo non è un arma da puntare verso l’altro e con cui ottenere potere e successo. Insieme rinasceremo, per rendere migliore il mondo.

3 commenti:

Il ragazzo che viene dal futuro ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con Fede: abbiamo paura. \o/.

Eleonora ha detto...

Io indosso le canottiere perchè non sopporto il caldo, e a volte possono anche essere un pò scollate, ma credo di non essere volgare, nè di lanciare messaggi inquietanti o "apocalittici", almeno io, credo di avere una certa grazia che mi distingue. Ogni donna può portare la sua canottiera a modo suo e svelare quello che è. La volgarità è sempre volgarità. La grazia è sempre grazia. Non credete?
Comunque ho deciso: darò a voi il premio "Allo sviluppo della mente", che mi è stato conferito e, come usanza, devo proseguire. Lo stesso dovrete farlo anche voi, copiando l'immagine dal mio blog e scegliendo i blog per voi più meritevoli, con le vostre motivazioni.
A presto e complimenti.

Fede ha detto...

Ciao Hachiko,
ti ringrazio moltissimo per le cose che hai scritto su di noi nel tuo blog… è veramente un onore :)

ti spiego, questo mio ultimo post ha il difetto di essere un po’ autoreferenziale, come la maggior parte delle cose del nostro blog... Il problema è che presumiamo sempre che i lettori siamo solo noi A.nal e perciò inseriamo tutta una serie di riferimenti che ci appaiono chiari, ma che ovviamente possono essere fraintesi dalle persone esterne. Il mio post era ironico, era una parodia di una parte di me stesso di cui fondamentalmente sto cercando di liberarmi. Quella parte che rifiuta sempre l’amore per rifugiarsi nel sogno e per non crescere mai. Sì, ci sono ragazze che indossano le canottiere con raffinatezza: e sono quelle che mi fanno più paura, non le altre (che si liquidano con una risatina), perché sono quelle di cui mi innamoro.

Vedi, l’indirizzo di questo blog non l’ho mai dato a nessun mio conoscente. È una specie di confessionale sgangherato e disperato, che mi piace condividere con questi miei compagni di viaggio. Ci sono dentro delle cose stupide e delle cose profonde, soprattutto delle cose che rappresentano parti di me, ma quasi mai l’intero me stesso. Non c’è una foto nel mio profilo: c’è scritto solo che credo di amarla, ed è una persona reale che ovviamente non mi ama. D'altronde un ciccione barbuto e sudaticcio come me non credo sia facile amarlo. Però mi fa piacere che tu mi legga, davvero. Mi fa sperare in un futuro dove le persone possano essere apprezzate per ciò che c’è dietro la maschera.