La ragazza della porta accanto. Un film che si situa a metà tra il sogno americano ed American pie. Ma siccome ognuno di noi deve poter trarre sempre il meglio dalle cose, credo sia giusto soffermarsi sulla cosiddetta tempra morale: all'interno del film tale concetto sta ad indicare la necessità di lottare con tutte le proprie forze per raggiungere i propri obiettivi. Che in questo specifico caso riguardavano l'amore. Il lottare per amore.
Già. Così anche io ho voluto riflettere sulle cose per cui ho lottato davvero. E sarò stato anche condizionato dalla visione di questo che allo stesso tempo è un banale e grottesco film, ma l'amore è l'unica risposta che si accesa nella mia mente. Perché in fondo, quando ne ho avuto l'occasione, per esso mi sono giocato tutto.
Di solito ho bisogno del sostegno e dell'approvazione altrui per portare avanti qualsiasi cosa, mentre quando si è trattato d'amore non mi occorrevano le parole di nessuno. Sapevo ciò che andava fatto, e malgrado avvertissi semplici sensazioni quasi impercettibili, ho lasciato che mi pervadessero completamente. Per amore ho trasformato me stesso, provando a crescere, in modo tale da far emergere ciò che avevo dentro perché fosse, se non altro, visibile.
Oggi i fatti raccontano comunque che le cose non sono andate come dovevano. Raccontano di una solitudine che può ammantarsi delle vesti di un'opportunità, ma che sempre solitudine resta. E oltretutto ci si mette pure la vita che mi chiede di non essere sprecata, ma forse sono io che le sussurro di rallentare per darmi l'occasione di non sprecarla. Tutto questo, però, ancora una volta, diverrà l'impalcatura per poter provare ad amare di nuovo.
Anche se ho la sensazione che non sia ancora il momento. E forse va bene così. Ma vorrei comunque provare a smembrare un paradosso: sperando che l'ergersi di una tale impalcatura, oltre a sostenermi con forza, mi dia ugualmente quella precaria e stupida ingenuità che rende la vita unica. Quel modo di amare che per quanto folle, incomprensibile, irrazionale può essere l'obiettivo. Tralasciando una volta tanto la ricerca della perfezione assoluta che, prima o poi, spero di cedere a qualcun altro.
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