lunedì 5 gennaio 2009

Amore e Trenitalia


Non si può scegliere dove cogliere verità fondamentali sull’amore, succede nei luoghi più inattesi. A me è successo ieri sul treno Lecce-Milano delle 9:40, arrivato peraltro a destinazione con un’ora e mezza di ritardo e con un pesante carico di iastime.

Nel mio scompartimento c’erano due coppie felici. Almeno, a me sembravano proprio felici, si baciavano e si dicevano cose dolci. Mi stavano simpatiche entrambe in realtà, tanto più dopo avermi svelato questo segreto sull’amore. Leggevo L’adolescente di Dostoevskij durante il viaggio e pensavo a quanto fosse simile ad Ernie e a me all’età di Ernie. Anche Manuale della Televisione Digitale leggevo, ma questa è un’altra storia.

La cosa che più mi ha stupito inizialmente è stato quanto fossero simili tra loro i componenti di queste coppie. La prima era costituita da due ragazzi della mia età, vestiti da punkabbestia-intellettuali, alla moda di Bologna. Il ragazzo aveva pantaloni larghi, barba lunga e occhiali neri spessi; leggeva un libro dell’Einaudi, quelli della collana alternativa però, che hanno tipo Ellroy, l’Ammaniti di Branchie e altri autori che piacciono ai giovani. Non era bello, anzi, si poteva definire uno bruttino, e comunque strano. Lei era anch’essa non particolarmente bella, coi capelli cortissimi e i piercing, gli occhiali, un aspetto pulito e colto. Leggeva un fumetto che non avevo mai sentito nominare, rilegato, coi disegni depressi che solo gli italiani e i tedeschi sanno fare, prezzo 35 euro. Avevano entrambi un Ipod di grosse dimensioni, che avevano comprato probabilmente quando non c’era ancora la moda dell’Ipod, solo che lui lo ascoltava con delle cuffie professionali con le rifiniture in rame.

Ma passiamo all’altra coppia. Piccoli (18-19 anni?), teneri, dall’aspetto un po’ stupidotto. Facevano le parole crociate e ne beccavano pochissime, prendendosi in giro reciprocamente per la loro leggerezza. A un certo punto hanno tirano fuori i cracker e una salsa “chili”; ne attingevano e ne mangiavano, ridendo e facendosi scherzi. Parlavano male dei loro rispettivi genitori, in una maniera che mi è sembrata eccessiva (cioè non per gioco), ma trovandosi perfettamente d’accordo su quel che dicevano.

Non voglio dilungarmi in queste descrizioni, perché non sono un cazzo di romanziere: voglio subito giungere al dunque, ovvero lamentarmi di me stesso, che è la cosa che mi riesce meglio.

Coppie felici, dunque. Coppie di persone simili, molto simili. Ho staccato gli occhi dal buon Fëdor Michajlovič e ho cominciato a riflettere. Questo il risultato delle mie riflessioni.

Ognuno di noi è attratto dalla persona che vorrebbe essere. Chi lo diceva? Ernie? Vally? Erni se è tua, rivendicane la paternità nei commenti. Giustissimo comunque. E aggiungerei: ognuno invece è amico/si trova bene con le persone simili a lui. Il fatto è che molte persone, sostanzialmente felici, vogliono essere poco differenti da come sono attualmente. Magari vogliono uno un po’ più sicuro, o una un po’ più dolce, ma la struttura è quella. Si mettono assieme a persone poco differenti da loro perché sono soddisfatti da quello che sono, vogliono bene a se stessi, si stimano. Non cercano l’opposto.

E ora GIUNGIAMO A ME (quindi potete leggere una riga sì e una no). Come sono? Dunque, una descrizione obiettiva: sono un tale magrolino e pallido con gli occhiali, la voce un po’ troppo alta (più bassa di Aniello però, vero Erì?) con due lauree, vagamente snob, narcisista pentito, con tendenze alla depressione e all’euforia romantica. Chi cerco? Una tizia abbronzata, sportiva, solida, poco cerebrale, sicura di sé. Come vorrei essere, infatti? Uno tizio abbronzato, sportivo, solido, poco cerebrale, sicuro di sé.

Ora. Perché una ragazza abbronzata, sportiva, solida, poco cerebrale, sicura di sé dovrebbe volere un ragazzo magrolino e pallido con gli occhiali, la voce un po’ troppo alta, con due lauree, vagamente snob, narcisista pentito, con tendenze alla depressione e all’euforia romantica? Visto che questo tale è il suo opposto, dovrebbe essere molto scontenta di se stessa per desiderarlo. Cioè dovrebbe essere una narcisista. Infatti solo i narcisisti (nel senso loweniano del termine, ma non c’è bisogno di specificare queste cose con voi, sapete già tutto) hanno una tale scissione tra quello che sono e quello che vorrebbero essere. Io, da bravo narcisista, voglio l’esatto opposto. Tipo, che ne so, Angelisa. Ma Angelisa sta con un tale che è identico a lei, sembrano fatti col cazzo di stampo! L’ho conosciuto alla sua festa, il ragazzo di Angelisa. Mi sta simpatico come mi sta simpatica lei. Che cazzo c’entro io con Angelisa??? Per quale scherzo psicanalitico una così dovrebbe esser attratta da uno come me?

3 commenti:

Il ragazzo che viene dal futuro ha detto...

Non era mia, però mi ricorda un commento di Fedone a proposito di un mio post sulla ragazza ideale.
Ammetto che chiunque l'abbia detto aveva ragione, proprio questa mattina riflettevo su argomenti di questo tipo.

Anonimo ha detto...

coff-coff, te l'avevo detto io in questo luogo un po' lugubre che è la rai.
bel post, questo non è un punto di arrivo ma di partenza secondo me.

Fede ha detto...

non puoi essere stato tu! qui in rai non abbiamo tempo per parlare, lavoriamo tutto il giorno come animali!
\o/